Una vita da ingegnere, una vita da professore universitario. Così ho trascorso la mia esistenza tra calcoli, disegni e polvere, la polvere del cantiere che ti entra nei pori tenendo sempre vivo l’interesse per quello che dal nulla cresce e prende forma. Poi un giorno mi capitano tra le mani carta e penna e un “niente da fare” assai raro nella mia esistenza. Butto giù qualche pensiero, lo rileggo, lo straccio. Poi ci ripenso e ricomincio da capo. A poco a poco da timido approccio il mio scrivere si trasforma in una droga: una assoluta necessità di esprimere quel che c’è dentro la mia testa, o forse, dentro il mio cuore.
Utilizzando il sito e continuando la navigazione, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni
Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.